domenica 22 aprile 2018





Elezioni regionali 2018: la Sinistra valdostana c'è.
Garantire la partecipazione della Sinistra valdostana a queste elezioni storiche - sia per la crisi dell’autonomismo corrotto, sia per la preoccupante ascesa della Lega – era fondamentale per L’Altra Valle d’Aosta.

La presentazione della lista Impegno Civico, frutto dello sforzo unitario di liberi cittadini, movimenti politici e comitati, ci fa dire che il primo obiettivo è stato raggiunto.

Una lista caratterizzata da un programma basato su Uguaglianza, Lavoro e Ambiente, dalla partecipazione di numerosi esponenti storici della Sinistra civica valdostana, da  diverse persone che da anni stanno collaborando al progetto de L’Altra Valle d’Aosta per un'area politica inflessibile rispetto ai valori, ma inclusiva nei metodi. Una lista che ha con il record storico di donne candidate, vuole dimostrare che si può ribaltare la logica di tutti i rapporti di potere, partendo da quello tra uomo e donna.

La Sinistra c’è: quella vera, non subordinata  al malgoverno e alla corruzione dell’UV e dei suoi derivati e nemmeno alle logiche di un’economia cui in tanti, anche nelle file dell’antipolitica, si sono piegati favorendo la distruzione della società e l’aumento delle
ingiustizie.

Un’alternativa a questo blocco di potere e alla protesta qualunquista o razzista esiste!

Ora si tratta di dare forza a questa proposta di cambiamento promossa da Impegno Civico.

    
,,

sabato 12 agosto 2017

Il gattopardo autonomista





Sono bastati pochi giorni per capire che il ribaltone non si sarebbe tradotto, come volevano farci credere,  in un vero riscatto democratico contro l'uomo solo al comando. La degenerazione della cultura politica, anche in Valle D'Aosta, è infatti divenuta endemica, e ha coinvolto l'autonomismo in tutte, o quasi tutte, le sue espressioni, disvelando, anche per questa giunta, in continuità con la precedente, la logica del potere per il potere. Non stupisce, quindi, che oggi questi ex avversari abbiano deciso di ritornare insieme, con un ridicolo controribaltone, dopo essersi votati una legge elettorale su misura. Una farsa, poco rispettosa dell'elettorato, portata in scena brandendo un autonomismo che sempre più pare di facciata, a coprire mancanza di idee, di progettualità e di prospettive più ampie che non siano la ricerca continua di consenso. Finalmente risolto l'equivoco dell'agognata alternanza tra coalizioni aggregate intorno ai contendenti di uv e uvp, la prossima volta, forse, gli elettori se li troveranno, come è giusto che sia, dalla stessa parte. Chissà che non sia la volta buona per cambiare davvero strada e  per lasciarseli tutti alle spalle. Speriamo che avvenga presto. E che la strada viri, naturalmente, a sinistra.

domenica 11 giugno 2017

Scriviamo vaccini ma parliamo di democrazia

La discussione sui vaccini sembra non lasciare alternative tra il dichiararsi favorevoli o contrari, con toni spesso offensivi nei confronti della parte avversa.

La questione, però, è un'altra: al di là delle sensibilità dei singoli, che noi rispettiamo, siamo convinti che le politiche sanitarie vadano costruite insieme e non contro la gente.  

Se ci sono dubbi sulla bontà di un trattamento sanitario, specialmente se riguarda i bambini, uno Stato democratico dovrebbe lavorare affinché vengano chiariti attraverso il confronto; dovrebbe investire risorse sulla qualità dell'informazione e sul rapporto di fiducia tra medico e paziente (nel caso dei vaccini, il genitore).

Ricorrendo alla coercizione per le vaccinazioni - peraltro senza alcuna emergenza certificata e con l'odiosa sanzione della non iscrizione a scuola e della perdita della potestà genitoriale - lo stato italiano  ha invece ammesso il totale fallimento delle sue politiche sanitarie. 

Un fallimento peraltro Inevitabile, visti i tagli continui e sistematici che negli ultimi anni hanno compromesso, oltre al diritto di cura, proprio la fiducia delle famiglie nel sistema sanitario. 

Troppo facile definire tutti come degli anti-scientisti. C'è una parte parte importante della società che proprio perché non aprioristicamente contro i vaccini chiedeva condivisione, responsabilizzazione e esercizio della propria coscienza genitoriale e soprattutto consapevolezza e trasparenza.

Queste voci sono rimaste inascoltate. C'è stata, anzi, una vera e propria operazione di falsificazione del dissenso, con una intera parte della società tacciata di oscurantismo.

Il decreto Lorenzin scava un fossato, mettendo una parte della società contro un'altra. Tutto ciò, a nostro avviso, non è degno di un paese che si definisce liberale e democratico.


venerdì 12 maggio 2017

Ipocrisia e RAZZISMO

Scrive Erik Rosset:

Qualcosa non torna nella vicenda del post razzista di cui tanto si è parlato ieri. Il personaggio non è nuovo a queste piazzate, che gli hanno fruttato il consenso grazie al quale siede in consiglio comunale. Per vedere una reazione degna da parte della popolazione valdostana (e di una stampa generalmente silente su questi temi) c'è voluto un ingrediente nuovo: la "gaffe". L'attacco, in altri casi passato quasi inosservato, ha suscitato clamore perché ha, così si è detto, clamorosamente fallito il bersaglio. All'uomo nero ritratto nel post mancano, infatti, i caratteri che portano ad alimentare o comunque ad accettare lo stigma ad esso generalmente affibbiato: non è povero, non è profugo, non dorme in mezzo a una strada. Insomma, è uno dei nostri, è integrato, è sposato, è valdostano, magari nemmeno mussulmano, ecc. Ma si è trattato davvero di una gaffe? Non certamente per chi ha scattato quella foto, per il quale l'integrazione non è comunque un valore, ma un disvalore. Lo è, forse, per quelli (tanti, troppi) che, abituati a non dire nulla quando ad essere attaccato è un profugo (uomo, si dice uomo) qualunque, scoprono di essere buoni e tolleranti verso chi "nero è nero", ma dimostra di aver imparato le nostre regole (è ben vestito, è educato, porta i figli a messa...). Ma allora, se è così, ha ragione il leghista autore della foto incriminata quando, in un post di poco successivo, scrive che "il razzismo è negli occhi di chi guarda". Negli occhi, cioè, di chi individua nel "nostro stile di vita" la nuova frontiera dello sdegno. Tutto ciò che è riconducibile al dogma della civiltà a cui apparteniamo è meritevole di encomio, compreso l'uomo nero integrato, con la conseguenza che chi lo attacca

è cattivo, razzista. Ma chi quello stile di vita, quel "valore non negoziabile" lo minaccia, con la sua inguardabile e inguaribile miseria, diventa un nemico. Ecco allora che, lungo la frontiera dello sdegno, gli occhi si rivolgono nuovamente a lui, all'uomo nero ("nero-nero" verrebbe da dire), e chi lo attacca quotidianamente, con scientifica pervicacia, torna ad esercitare una "libera manifestazione del pensiero" (sic) che diventa - è (ri)diventata, da almeno venticinque anni a questa parte - "legittima" teoria e pratica politica. Lo scivolo dell'ipocrisia porta dritto dritto all'inumanità. Meglio risalirlo velocemente, allora, attenendosi a quello che, con un'espressione semplice e pregnante, diceva Simone Weil: "C'è obbligo verso ogni essere umano, per il solo fatto che è un essere umano". Indigniamoci, sempre.







sabato 29 aprile 2017

VALDOSTANELLUM? NO GRAZIE

Chiariamo la nostra posizione sulla legge elettorale regionale


L'AltraVDA ha dovuto scegliere, quando si è trattato di votare la sfiducia costruttiva contro il governo Rollandin, se sostenere o meno, con il consigliere Padovani, un progetto che non aveva partecipato a elaborare.
L'abbiamo votata per superare lo stallo e lasciarci alle spalle la deleteria gestione personalistica della precedente maggioranza. Ma non a scatola chiusa.
La modifica della legge elettorale deve essere un punto qualificante della nuova maggioranza come da tutti proclamato. Abbiamo perciò presentato subito la nostra proposta.
Coerentemente con le posizioni espresse durante la campagna referendaria sfociata nella vittoria del 4 dicembre scorso, è una proposta responsabile, diretta a risolvere i problemi della legge vigente, con un impianto proporzionale che non rinuncia a piccoli premi per chi ottiene la maggioranza relativa ma che valorizza al contempo la rappresentanza, anche di genere.
Invece, in Valle d’Aosta, è nuovamente il ritornello della “governabilità” a tenere banco.
La governabilità, non è la “durata dei governi”. Non si ottiene con leggi elettorali iper-maggioritarie, ma con la continuità dell'azione di governo attraverso una rappresentanza effettiva, che si ponga cioè in continuo rapporto dialettico con le istanze (i bisogni!) provenienti dalla società.
La prova miserevole ce l'ha data la precedente maggioranza a 27, in teoria garanzia di una supergovernabilità, che si è invece sciolta come neve al sole.
In una regione autonoma e autonomista, che fonda il proprio particolarismo sul legame con il territorio, dobbiamo ripartire dal coinvolgimento e dalla rappresentanza della popolazione, cominciando dai senza voce, dai poveri, dai disoccupati.
In una Regione che dal dopoguerra ad oggi ha avuto una così bassa presenza femminile (il rapporto tra consigliere e consiglieri è di 19 a 525!) urge un impegno per colmare una disparità così evidente.
Siamo delusi, preoccupati e ormai impazienti. Gli autonomisti dell'attuale maggioranza si limitano (stando alla "sintesi" delle proposte illustrata all'incontro di giovedì scorso) a "copiare” il modello italicum, aggrappandosi alla speranza, in una sfida tra coalizioni affastellate ed eterogenee, di strappare al fotofinish un 40% di voti che consentirebbe di sapere “chi governerà indisturbato per cinque anni” (parole che, solo qualche mese fa, destavano, in molti, scandalo: forse solo perché a pronunciarle era un politico nazionale e “centralista”?).
Peraltro, senza recepire la parte buona di quella legge: quella sulla doppia preferenza di genere, inserita nella nostra proposta coerentemente con la normativa nazionale in materia di elezione dei consigli regionali (articolo 4 della legge 165/2004, attuativa dell'articolo 122 Cost.)
Lo diciamo con rispetto (che però deve essere reciproco): davvero vi illudete di poter cambiare la politica valdostana introducendo premi di maggioranza "spinti" (la loro sbandierata "legittimità costituzionale" non ne cambia certo la natura) che, come dimostrano due decenni di sistema maggioritario in Italia e le stesse esperienze delle Regioni ordinarie, portano all’asfissia delle culture politiche (cioè dei programmi e degli orizzonti di senso davvero alternativi), incentivando i partiti-persona?
Non vi sembra che i personalismi abbiano già sufficientemente inquinato la lotta politica valdostana che, tra livori e contro livori, ha perso per strada ogni progettualità, ogni eticità, ogni visione sul futuro della nostra Valle?
Speriamo ancora che la sfida di questa maggioranza sia cercare la strada giusta per riportare le valdostane e i valdostani alla politica attraverso la trasparenza, il dialogo, la partecipazione.
Andare alla ricerca di “aiuti" elettorali per ottenere, con un premio che riteniamo abnorme, quella maggioranza che non si ha tra la gente, svilendo, tra l'altro, l'apporto che alla politica potrebbero dare le donne, significa percorrere la strada sbagliata. Una strada che noi non percorreremo.


sabato 11 marzo 2017

Sinistra Vda in Consiglio Regionale

Con un tentativo tanto ignobile quanto disperato il leone ferito e i suoi lacché hanno cercato di bloccare il cambio di maggioranza tentando di impedire lo svolgimento del Consiglio facendo mancare il numero legale. Sia chiaro, l'Aventino è un comportamento del tutto legittimo, lo è molto meno impedire la sostituzione dei consiglieri sospesi. 
Il Consiglio non può essere limitato nella sua funzione
Questo tentativo è stato fatto aggrappandosi ad una lettura della legge Severino rivelatasi del tutto infondata. E, cosa ancor più grave, perché rivela lo scarso senso delle istituzioni di questa ex maggioranza, pretendendo di imporre l'interpretazione che di quella legge dava la Giunta su quella del Consiglio, a cui soltanto spettava decidere. 

Tutto ciò con l'obiettivo di impedire la sostituzione dei consiglieri sospesi e di bloccare il funzionamento del Consiglio proprio nel momento in cui la legge, per effetto delle dimissioni di sette assessori decise da Rollandin, imponeva invece al Consiglio di funzionare per trovare, entro sessanta giorni, una nuova maggioranza"                        
                    
                       
Di seguito il podcast del primo intervento di andrea Padovani in consiglio Regionale, come potrete vedere  era molto, molto sereno. E noi con lui.


giovedì 9 marzo 2017

Comunicato Stampa congiunto


Le anime della sinistra valdostana e della società civile che nel 2013 si erano presentate alle elezioni in contrapposizione al governo Rollandin e soprattutto all'idea dell'uomo solo al comando, erano purtroppo rimaste prematuramente senza rappresentanza in Consiglio regionale. 
L'ingresso in Consiglio regionale di Andrea Padovani (sempre che gli sia consentito entrare, visto il folle, disperato, antidemocratico e di fatto EVERSIVO ostruzionismo di UV, PD e EPAV - già SAPA, già… - alla convocazione di un’assemblea regionale), restituisce quindi a molti valdostani di sinistra il diritto di vedere rappresentate le loro posizioni. 

In questa difficile situazione politica, la prima cosa da fare è chiarire a Rollandin che la sua corsa è finita: i danni passati rimangono, ma non gli sarà più consentito farne altri. 

Chi oggi si propone di sostituirlo non è certo esente da colpe, anzi.

Ci sono state imperdonabili connivenze e corresponsabilità da parte di molti.
Ma è necessario che la situazione si sblocchi, perché possano essere affrontate le emergenze - purtroppo numerose - del momento, per poi andare finalmente a libere elezioni.
Come Sinistra-VdA (nome che rivendichiamo fieramente, a maggior ragione vista l'usurpazione subitane), non impediremo che ciò avvenga.

Le riserve, come però detto, rimangono, tante e profonde.

Formuliamo allora l’auspicio che alle parole sul cambiamento - di mentalità prima ancora che di azione politica - seguano fatti concreti e immediati.
Se così però non fosse, non esiteremo a comportarci di conseguenza, consapevoli che, visto il passato di gran parte dei firmatari della mozione di sfiducia costruttiva, non tutta la nostra base è d'accordo.
Anche per questo la nostra, che internamente è una posizione presa a maggioranza, nei rapporti con la nuova maggioranza sarà intransigente.
Il nostro voto, dal minuto successivo alla votazione della sfiducia costruttiva, sarà deciso provvedimento per provvedimento, senza sconti.

Carola Carpinello portavoce AltraVda 
Chiara Giordano portavoce Possibile 
Francesco Lucat segretario Rifondazione Comunista


giovedì 2 marzo 2017

SENZA PAROLE



Sul pericolo di perdita di posti di lavoro Centoz ha spiegato: "non è compito dell'amministrazione comunale mantenere i livelli occupazionali: il problema ci interessa molto ma non attiene a questo bando che riguarda il servizio per anziani" Ansa, 18/10/2016
"Dopo una lunga e complessa trattativa, preso atto della disponibilità del gestore entrante e di quelli uscenti di mantenere inalterati i livelli occupazionali, gli stessi si sono ripartiti le lavoratrici e i lavoratori pro-quota. Tale soluzione ha permesso di avviare il servizio dal 1 marzo". E' quanto si legge in una nota del Comune di Aosta e dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Savt in merito al raggiungimento di un accordo sul servizio per gli anziani. " Ansa, 01/03/2017 h. 11,06 da nota del Comune delle 10,46
Se Comune e sindacati da ieri sera sostengono che non ci sono esuberi nel passaggio dalle cooperative uscenti dal bando anziani di Aosta alla Kcs di Bergamo, le persone che perderanno il loro posto di lavoro di fatto saranno 27, più un tempo pieno del servizio di prossimità che diventerà part time.” Aostasera 01/03/2017 h. 13,36
In un anno e mezzo ci siamo abituati a tanto: ai vorrei ma non posso del sindaco, ai cedimenti a richieste vergognose, ai documenti fantasma, al vittimismo di gran parte della Giunta. Ma mai, mai avremmo pensato che sindaco e assessore avessero il coraggio di mentire su un argomento così delicato come i posti di lavoro e in maniera talmente goffa da essere smentiti dopo poche ore!
Come se non bastasse, per “chiarire” la sua posizione il primo cittadino scrive un post su Facebook! Nessuno ha capito niente, decine di famiglie sono angosciate per il loro futuro, appese letteralmente ad una telefonata, ed il sindaco scarica la responsabilità sulle cooperative e non convoca nemmeno una conferenza stampa?
Come ripetuto da mesi questo bando è nato male e sta esplicando tutti gli effetti negativi che purtroppo erano sotto gli occhi di chiunque volesse vederli.
Su come si comporterà la cooperativa aggiudicataria provvisoria possiamo solo dire che i fari accesi sono fortissimi e non lasceremo passare un solo spillo.

A Fulvio Centoz sindaco e a Marco Sorbara assessore chiediamo un barlume di dignità, finora non pervenuto, si scusino con le lavoratrici e i lavoratori che perderanno il posto per come li hanno usati ed illusi fino all'ultimo e diano le dimissioni il minuto dopo. 

sabato 25 febbraio 2017

Tutto molto interessante


Due giorni di mazzate senza esclusioni di colpi in consiglio comunale e cosa è uscito fuori? 
Le cacche dei cani! 
Si, l'argomento che tiene banco sui social è questo. 

E' vero che c'era il consiglio regionale molto più appassionante: cade, non cade, ma ci notano di più se facciamo una risoluzione e lo invitiamo gentilmente a levarsi o presentiamo una mozione di sfiducia costruttiva? Ah già, costruttiva, che costruiamo?


Nell'elenco degli spettacoli penosi offerti ai valdostani non c'è quello dell'ordine del giorno comunale sulle infiltrazioni mafiose.


L'odg era Questo.  Se non avete voglia di leggerlo lo spiego sotto. 


Funziona così. Il mercoledì entro mezzogiorno i/le consiglieri/e consegnano agli uffici le iniziative che intendono presentare al consiglio della settimana successiva, gli uffici smistano ad assessori e sindaco il tutto.
Il giovedì pomeriggio, durante la riunione capigruppo, vengono analizzate mozioni, interrogazioni, ordini del giorno. TUTTE le iniziative sono visibili a TUTTI/E i consiglieri/e.
Perchè questa noiosa puntualizzazione? Per meglio capire quanto grave sia ciò che è successo

L'ordine del giorno “SOS” riguardava le infiltrazioni mafiose nella nostra regione/città e faceva due inviti al sindaco, il primo presentato nei termini sopra descritti, il secondo come autoemendamento durante la giornata di consiglio (anche questo succede spesso).
  1. il sindaco avrebbe dovuto inviare al CSM una segnalazione di disagio e preoccupazione per la situazione locale chiedendo attenzione massima nelle nomine.
  2. Sempre il sindaco avrebbe dovuto inviare al Consiglio Regionale la richiesta di attivare l'Osservatorio antimafia, battaglia finora inutile portata avanti da alcuni consiglieri reg. e rilanciata, dopo i fatti di fine gennaio da associazioni e società civile.
Insomma non un odg leggero, certo, ma non è per niente leggera la situazione.
Per farla breve, durante il dibattito è emerso in maniera per  sconcertante che praticamente nessuno della maggioranza aveva letto l'odg, il sindaco ha risposto solo al primo punto dicendo che non capiva cosa doveva fare e che i comportamenti di contrasto alle infiltrazioni mafiose devono essere prima di tutto personali e adducendo che il secondo era arrivato tardi e non aveva avuto tempo.
Ero a dir poco sconvolta! 
Ma come, comportamenti personali? Ci sono 6 associazioni che chiedono a gran voce esattamente la stessa cosa! associazioni i cui iscritti avranno in parte votato per questa amministrazione  incapace!
Quando qualcuno della maggioranza ha incominciato a capire che marcava male ha chiesto una sospensione per proporre una mediazione “per far uscire qualcosa di condiviso da tutto il consiglio, una condanna della mafia” (l'odg chiedeva “cose da fare”, no condanne che lasciano ormai il tempo che trovano).
Dopo un conciliabolo di una ventina di minuti la proposta è stata di togliere tutto e di far dire al sindaco che il consiglio appoggia l'osservatorio che attualmente è dentro la prima commissione consiliare regionale. Una presa in giro! L'osservatorio deve essere esterno e non fatto da politici, ma che diamine!
Ovviamente ci siamo detti di tutto e non erano pochi i consiglieri dilaniati dalla propria coscienza ma la “linea” ha ovviamente prevalso. Così come l'accusa di strumentalizzazione.

L'amara conclusione di questa triste vicenda è che per le iniziative stupide e dannose (ennesima richiesta di togliere il matitone “je suis Charlie”, richiesta di commemorazione delle foibe che hanno il giorno del ricordo) il tempo di leggerle e proporre mediazioni del cavolo, che tanto i legaioli non accettano, la maggioranza il tempo lo trova e le passa tutte!

Per leggere invece un ordine del giorno che chiede di dare concretezza a quel vago “tenere la guardia alta” che tanto piace ai politicanti locali il tempo non lo ha trovato nessuno, men che meno il sindaco al quale era indirizzato. Avevano una settimana di tempo per proporre incontri, mediazioni sensate, qualunque cosa. La solita sottovalutazione, il terreno di coltura perfetto per la criminalità organizzata. E alla fine sono riusciti a dire “io ho un percorso di vita che non vi permetto de generalizzare” “fate le solite strumentalizzazioni” “piantatela di fare i buoni dando a noi dei cattivi” 
Lo sconcerto, la delusione, la rabbia, ormai non si contano più i sentimenti negativi che questi comportamenti suscitano.
E sui social si "dibatte" di cacche di cane...




lunedì 2 gennaio 2017

Come è finito il 2016 per la città di Aosta



Per non dimenticare, per ripartire.
Di seguito i due comunicati stampa che abbiamo inviato proprio nei giorni delle festività perchè "anche se non ti occupi di politica la politica si occuperà di te"
Aggiungiamo l'ennesima rottura dell'acquedotto in C.so Lancieri, 10 metri dopo l'ultima riparazione eseguita...
E' stato un pessimo anno per il Comune di Aosta, lasciato allo sbando dal sindaco più incompetente e disinteressato al governo della città dal dopoguerra ad oggi, frutto di un accordo sciagurato nazionale e regionale.
L'unica nota positiva è che  avendo scongiurato lo scempio della Costituzione non lo vedremo andare a Roma a fare il senatore a mezzo servizio.

La città di Aosta, la Regione, l'Italia meritano di meglio! E' venuto il momento di riprendere le nostre vite! 
Buon 2017!


23 dicembre
Regali

La Regione rivede al ribasso i rimborsi ai gestori degli asili nido. Retroattivamente. Il che vuol dire che per le casse di Aosta svaniscono 300.000 Euro. La battaglia sul bando anziani lascia morti e feriti: i servizi sociali del comune.

E' impossibile non vederci una “punizione” per una Giunta incapace di prendere una posizione e portarla avanti e per un assessore ondivago.  400.000 “condonati” per lo sforamento del patto di stabilità, 300.000 spariti per gli asili nido.

Peccato che a loro questa  “punizione” possa al massimo pesare in termini elettorali, mentre per i cittadini, lavoratrici, lavoratori, famiglie e utenti sarà l'ennesima mazzata. Il patto scellerato al Comune sta mostrando la corda da tempo, senza più nemmeno la stampella della revisione costituzionale. La Giunta è ostaggio delle divisioni interne e dei diktat regionali. E intanto chi ne sopporta le conseguenze sono sempre gli stessi!

Quelli che hanno da poco espresso, attraverso il referendum, una sonora bocciatura a chi voleva fare della Costituzione carta straccia; quelli che l'hanno difesa e che oggi vogliono anche vederla applicata in ogni settore della vita sociale, per rendere sostanziale quel principio di uguaglianza che ne costituisce il fondamento.


31 dicembre/2gennaio

Mentre si apprendono con un certo disgusto le cifre della buonuscita del direttore generale del casino', le lavoratrici e lavoratori del comune di Aosta scoprono improvvisamente di non poter usufruire per diversi mesi del servizio mensa previsto dal contratto, la solfa è sempre la stessa e la letterina del sindaco che dice ai dipendenti che purtroppo devono tirare ulteriormente la cinghia è stucchevole ed offensiva. A pagare, insomma, sono sempre gli stessi. Quelli che da anni vedono bloccato il contratto di lavoro che pure la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo. Quelli che hanno già ampiamente dato, ricevendo nulla in cambio salvo le campagne denigratorie dei furbetti del cartellino. Quelli che ci sono sempre, che garantiscono i servizi pubblici.
In un momento di crisi come questo, per giunta alla fine dell'anno, avremmo pensato che il sindaco avrebbe difeso e spiegato la sua "sofferta" decisione, invece, come al solito, si nasconde, lasciando ad altri il compito di comunicare che, forse, con il nuovo bilancio, cercheranno di reperire le somme "che comunque non sono dovute". I sindacati lo scoprono, come noi cittadini, come gli esercenti di bar e ristoranti, dai giornali.
Abbiamo scritto giorni fa che la misura è colma ma questa giunta incompetente ed incapace riesce a superare sempre se stessa.
L'augurio che possiamo fare alla città di Aosta è che questa consiliatura finisca al più presto, da parte nostra garantiamo tutto il nostro impegno per ridurre i danni di un'amministrazione che la città non merita.

 

lunedì 5 dicembre 2016

Di sana e robusta Costituzione

Oggi ha vinto l'Italia, ha vinto la Costituzione nata dalla lotta al nazifascismo. 
Ha vinto chi crede nella rappresentanza e non si rassegna all'uomo solo al comando e crede che le riforme si facciano con un ampio consenso e non con l'imposizione della maggioranza di turno. Ha vinto chi crede che la politica riguarda tutti e non è una delega in bianco a un partito o a una persona. E' una bellissima giornata oggi.

Questa però è l'ultima chiamata per la Sinistra. Una partecipazione al voto così grande non si vedeva da tempo, non sprechiamo, ancora, la voglia dei cittadini e delle cittadine di occuparsi della cosa pubblica.
Siamo tornati a parlare con le persone e con le persone che abbiamo incontrato in questi mesi dobbiamo metterci al lavoro sui temi che riguardano le italiane e gli italiani ovvero il lavoro per tutte e tutti, il reddito garantito, il diritto alla casa, l'ambiente, l'istruzione e la sanità pubbliche. Con queste persone dobbiamo cominciare la lotta per le 2 modifiche alla Costituzione necessarie, cioè l'abolizione del pareggio di bilancio e l'entrata della difesa dei beni comuni in Costituzione. Con loro e con tutte le valdostane e tutti i valdostani dobbiamo mettere mano allo Statuto della nostra Regione per rilanciare la nostra Autonomia e far sì che questa sia il viatico per un governo dal basso.
Se Renzi ha annunciato sue dimissioni la maggioranza regionale, che si è spesa in questa campagna, non può far finta che non sia successo nulla. Il 57% di NO nella nostra valle è un segnale anche per loro come per i parlamentari valdostani.

I Portavoce

Carola Carpinello e Andrea Padovani

giovedì 24 novembre 2016

LA SINISTRA VALDOSTANA UNITA CONTRO QUESTA REVISIONE COSTITUZIONALE

Possibile, Rifondazione Comunista e Altra Valle d'Aosta sostengono, insieme, le ragioni del No alla riforma Renzi-Boschi. L'obiettivo, anche nella nostra Regione, è quello di fermare questa riforma per iniziare, sin da subito, a lavorare per l'attuazione dei diritti sociali e la dignità delle persone, che costituiscono il cuore e lo spirito del progetto politico della nostra Costituzione. Nella serata organizzata giovedì 24 novembre a Châtillon dal Comitato valdostano per il NO alle modifiche costituzionali, ci sarà, a dare voce alle nostre comuni posizioni, il prof. Marco Revelli, storico, sociologo e politologo che da sempre sostiene, con passione e impegno intellettuale, le ragioni di una sinistra che deve tornare a rappresentare le istanze di uguaglianza ed emancipazione. Parteciperà al dibattito anche il Senatore Cesare Dujany, che ci illustrerà il No degli autonomisti. L'appuntamento è alle 20:30 presso la sala comunale in via E. Chanoux. Vi aspettiamo numerosi.