venerdì 31 ottobre 2014

A volte ritornano (o forse non se ne sono mai andati)

La compiaciuta approvazione da parte dell' assessore Andrea Edoardo Paron di un post che celebrava la ricorrenza del 28 ottobre – anniversario della marcia su Roma (e dintorni per dirla con il grande Emilio Lussu), si presta ad alcune considerazioni
Andrea Paron ricopre una carica pubblica, grazie alla democrazia conquistata a carissimo prezzo dopo che l' evento per il quale esprime la sua nostalgica ammirazione aveva spazzato via i diritto (limitato) di voto vigente nell' allora Regno d' Italia. Un diritto che era comunque il frutto delle durissime lotte (ricordate Bava Beccaris?) di chi da suddito aspirava nientemeno che alla qualifica di cittadino (la qualifica di cittadina sarebbe arrivata solo nel 1946).
Sorge spontaneo domandarsi se Andrea Paron rimpianga i podestà!
Chi, per carica istituzionale, si occupa di Pubblica Istruzione e politiche giovanili, dovrebbe (il condizionale è d' obbligo) contribuire a far crescere nelle giovani generazioni i valori posti a fondamento della nostra convivenza dalla Costituzione Repubblicana. Una Costituzione, che, come ci ha insegnato Piero Calamandrei, è molto più di una semplice legge:
"... è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.” (P. Calamandrei, discorso sulla Costituzione, Milano, 1955).
Abbiamo qualche difficoltà a pensare che Andrea E. Paron possa, in buona fede, farsi portatore dell' altissimo messaggio di Piero Calamandrei come – peraltro – sarebbe suo dovere istituzionale.
Già in passato, del resto avevamo potuto notare il suo scarso apprezzamento per la ricorrenza del 25 Aprile. Adesso abbiamo capito definitivamente il perchè.

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