sabato 2 maggio 2015

Perchè mi candido e con chi....daria pulz

 La politica ha tanti volti e uno ora vuol essere anche il mio. Molti temono di mettere il proprio faccione sui manifesti in piazza: meglio stare in disparte, non si sa mai. Se a un certo punto ti servisse uno scatto di carriera? 
E se ti capitasse di dover sistemare un figlio? Meglio vivere nella palude, non dire ad alta voce, non far sapere quel che si pensa, anzi magari neppure osare pensare.


Ecco, io la faccia la metto perché non rischio nulla: un mestiere ce l'ho ed è innanzitutto quello di far funzionare il cervello, sempre e comunque. Il lavoro me lo sono conquistato perdendo la vista sui libri, che sono da sempre i miei occhi nuovi sul mondo. 

La libertà non ha prezzo e nessuna sensazione è più bella di non avere padroni: nessuno di fronte a cui doversi inchinare, nessuno che ti possa piegare. Sono debitrice solo nei confronti dei miei genitori, del loro affetto e, certo, del loro sostegno economico negli anni del liceo e dell'università.

L'impegno politico per me è naturale, coincide con il prendermi cura degli altri in tante forme nella quotidianità. La lezione dei classici è qui a dirci che nessuno è cittadino se non si cura del bene pubblico e – lo ha spiegato in modo sublime Hannah Arendt – se non si riappropria dello spazio pubblico che è nostro. Se non vogliamo usare la testa qualcuno gentilmente lo farà al posto nostro, ma attenti: come diceva Max Weber, dietro i leader carismatici si nascondono despoti mascherati.

Non ho mai militato in un partito perché la politica per me è la possibilità di confrontarsi con la gente reale, quella che si alza di corsa per andare al lavoro, pregando di conservarlo, e fa fatica ad arrivare a fine mese e si deve arrabbattare tra mille contraddizioni. 

E' la voce di questa gente che vorrei portare in Comune, quella dei giovani con lo sguardo vuoto di fronte al domani, quella delle famiglie immerse nell'usura dei giorni, quella degli immigrati di ogni provenienza che continuano a offrire alla nostra città volti e colori nuovi, quella dei disabili, quella degli anziani con il loro carico di esperienze e fatiche. 
Caccerei invece lontano quanti hanno fatto della politica una roccaforte di privilegi, corruzione e arricchimento facile, quanti l'hanno degradata a pura amministrazione sotterrando la sua necessaria carica ideale.

E' per questo che sono orgogliosa di schierarmi a sinistra, sì perché la sinistra c'è ancora, anche se ci raccontano che le ideologie sono morte e che la politica non ha nulla da spartire con l'etica e che qualcuno deve pur sporcarsi le mani. 

Io non ci credo, e il dubbio è la mia unica strategia di sopravvivenza. Allo stesso modo non credo che siano onesti quanti fanno finta di onorare la Resistenza e i valori che essa ha consegnato ai posteri. Troppi sono gli arroganti con la coscienza sporca che usano ogni mezzo per imbambolare gli elettori e questi, schifati, non possono che rifiutare la politica. 

Così facendo, però, spunta il classico cane che si morde la coda: più li lasciamo fare e più quelli gozzovigliano alla faccia nostra, salvo poi dire: "Eh non si può più fare nulla, ci dispiace ma i soldi son finiti. Non abbiamo più posti di lavoro da distribuire a pioggia né facili promesse da regalare, ormai ci avete scoperti: sì, siamo il gatto e la volpe e nel paese dei balocchi possiamo andarci solo noi!"
Ecco che siamo di fronte ad un bivio: o torniamo alle nostre occupazioni individuali sempre più grigi e spenti – d'altronde l'hanno scritto proprio loro, e solo qualche anno fa, che "Non andare a votare in democrazia è un diritto" – oppure smettiamo di vivere col cervello e la mano atrofizzati da troppe crocette sui simboli sbagliati e ci rechiamo ai seggi a testa alta, orgogliosi di esercitare un nostro diritto imprescindibile: sì perché la democrazia sono le nostre scelte, la democrazia odia gli indifferenti e chi non sa da che parte stare.

E poi sinceramente quanto sarebbe bello aver finalmente una Sindaca donna, un'economista, una lavoratrice, che è madre e mente pensante? La nostra città tornerebbe a piacerci perché potremmo aiutare Carola Carpinello a farcela sentire viva, pulsante, non un mortorio come molti la percepiscono (e dagli torto!), ma un laboratorio di idee fresche, autentiche, innovative per poter vivere nella solidarietà questo tempo così complesso.

Esiste un'altra Valle d'Aosta che vuole riunire i tanti talenti sparsi nella nostra piccola regione, ma solo insieme la si può far crescere.

Daria Pulz                                             >> aosta.candidati.2015 


2 commenti:

  1. Questa tale Daria Pulz che va in giro per il web a lanciare lotte di solidarietà verso gli immigrati, almeno conosce i motivi per cui l'elitè finanziaria (banksters) desiderano un'Europa invasa da persone extracomunitarie? Proprio loro, quelli che la considereranno a buon ragione una stupida e rideranno di lei chiedendosi come sia possibile che una persona si concentri su un fenomeno isolandolo dal perché e dal come dello stesso, dando man forte alla loro subdola causa. Gli stessi infatti, saranno contenti che tanti come lei siano una forza gratuita a sostegno dei loro artfici. Che bello: dapprima si bombarda uno stato sovrano per interessi economici, geopolitici ed altre losche cause... e poi emergono i bigotti con la mente completamente alienata dalla realtà a difendere gli effetti collaterali, sempre programmati, di tali azioni distruttive.
    L'Europa multietnica è un progetto che ha radici non recenti e fondamentalmente ha basi di natura economico-finanziaria. E' collegato alla difficoltà dell'Europa di contrastare tra qualche anno la drastica diminuzione delle nascite, cosa ritenuta dai criminali della finanza non desiderabile per le ripercussioni che ciò avrà sul Welfare e sull'economia e società di un'Europa strutturata in ultima analisi sull'interesse di pochi.
    Invece di lottare contro i sindaci che cercano di proteggere la loro cittadinanza da ciò che istintivamente sentono o ritengono con cognizione di causa un assalto forzato, approfondisca chi c'è dietro questa storia dalle caratteristiche peculiari e ben definite. Se vuole aiutare realmente gli immigrati, faccia in modo di aiutare le persone a capire da cosa, da chi ed il motivo per cui alcune cose avvengono e girano per forza in un certo modo a dispetto del buonsenso comune. L'Europa non ha nessun interesse nel fermare il flusso umano, anzi: più ne vengono e meglio è; al contrario di ciò che si raconta in Tv per confondere e plagiare le persone. Ed esistono prove che attestano l'aiuto in loco da parte di organizzazione occidentali sovvenzionate, ad ingrandire e favorire questo fenomeno.

    Legga la relazione del Vice Direttore della Banca d'Italia Ignazio Visco reperibile qui:

    https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-direttorio/int-dir-2008/Visco_SIE_Perugia_251008.pdf

    Vada sul sito: www.eugeniobenetazzo.com, troverà nella sezione Articoli, più di un articolo sull'argomento.

    Legga questa pagina inoltre: http://www.stampalibera.com/?a=29825
    Ed inserisca nella homepage del sito StampaLibera, la parola chiave kalergy, oppure immigrazione e simili nel motore di ricerca interno.

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  2. (risposta da amministartore sito)..... A questo Link può trovare le risposte che cerca... E' la nostra petizione al ministro Alfano > > >http://altravda.blogspot.it/2015/06/profughi-respinti-valle-aosta-petizione-alfano-pulz.htm
    Inoltre possiamo dire di condividere, su questi temi, le posizioni di Bergoglio:
    qui se ne trova una breve sintesi >> > >http://altravdaelezioni.blogspot.it/p/salviamo-il-pianeta-in-vda.html

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