mercoledì 14 ottobre 2015

Relazione alla Variazione di Bilancio in Comune




Relazione alla VARIAZIONE di BILANCIO, intervento concordato della MINORANZA COMUNALE

di Carola Carpinello


”La  presente  relazione  rappresenta la  sede  naturale  per  una  rendicontazione  di respiro complessivo, per quanto formalmente incentrata solo sul 2014. 
L’esercizio conclusosi lo  scorso  31  dicembre  è  stato  infatti  
quello  in  cui  sono  terminati  alcuni  degli  iter  principali inseriti  nel programma di legislatura e l’occasione è  dunque utile  per  soffermarsi  sullo  “stato dell’arte” dell’attuazione del progetto proposto dalla Giunta insediatasi cinque anni fa. 
Va peraltro ricordato che il programma della legislatura 2010-2015 è stato scritto (e non poteva essere altrimenti ?), senza disporre di elementi che lasciassero presagire quanto profondamente la crisi avrebbe inciso sul comparto degli Enti locali, obbligando l’Amministrazione a far fronte ad  emergenze  quasi  costanti,  anche  per  effetto  di  uno  Stato  che  ha  modificato  in  corsa  le regole di svariati meccanismi di competenza dei Comuni, come l’imposizione locale e il Patto di Stabilità. 
Nonostante  questo  pesante  condizionamento,  prima  di  addentrarsi  nel  dettaglio,  è  bene precisare che se il Patto di stabilità, in particolare, ha fortemente ridotto la capacità di investire, i  conti del  Comune  sono tuttavia sani. 
Prova ne  sia che l’Ente  aveva, allo  scorso 31/12, una disponibilità di cassa di circa 31 milioni di Euro.
L’Amministrazione  può  quindi  contare  su  una situazione  contabile  sulla  quale  poter costruire  i suoi  progetti  per  il  futuro  di  Aosta, certamente  alla  luce  di  regole  molto diverse dal  passato,  ma  comunque  avendo  la possibilità di farlo.
Non  solo. Il  “valore  aggiunto”  su  cui  potrà contare  chi governerà la  Città nei prossimi  cinque anni è dato dal lavoro “straordinario” che ha impegnato l’Amministrazione per buona parte di questa  legislatura. Per  far  fronte  a  situazioni  eccezionali  sono  stati messi  in  campo percorsi  innovativi  e,  in  molti  casi,  mai  visti,  modificando  anche  profondamente  la “mentalità”  pubblica.  
Il  cambio  epocale  cui  abbiamo  assistito  non  ha  riguardato  solo  i modelli    organizzativi,    ma    anche    il    modo    stesso    di    intendere    la    Pubblica Amministrazione  e  di  operare  al  suo  interno.  Questo  cambio  di  visione  ha  richiesto energie  straordinarie,  ma  è  ora  consuetudine  per  l’“apparato”  comunale  e  può  essere messo a frutto della città.”Febbraio 2015. Relazione al bilancio 2014, documento interessante anche se corposo, la cui lettura raccomando ai neofiti, di qua e di là. 
A  distanza  di  otto  mesi  ci  troviamo  con  una  giunta in  buona  parte  identica  a  certificare...  un disastro, il riequilibrio di bilancio proposto presenta aspetti, in parte dovuti, in parte misteriosi che  chiariscono,  comunque,  un  aspetto  che  va  al  di là  del  compito  che  ci  assumiamo  oggi, certifica  che il Comune  di Aosta  non  ha  autonomia  finanziaria, dipende  in  massima  parte da entrate decise da altri enti (trasferimenti scesi da 22 mln nel 2013 a 18 nel 2014 a 16 nel 2015  con  un  aumento  di  trasferimenti  allo  Stato.  Alla  faccia  dell'autonomia! 
Lo  spazio  già risicatissimo per investimenti (che vuol dire progettualità, visione strategica, pensare la città ed il  suo  sviluppo)  si  riduce  ulteriormente. 
Chiediamoci  allora  che  senso  ha  un  assessorato  al bilancio, la struttura amministrativa del comune svolge benissimo il suo ruolo, nella lettura di questa variazione ho parlato con la dirigente che ha in mano perfettamente la situazione, che senso  ha  il  “rapporto  dialettico  tra  consiglio  comunale e  giunta”  che  si  legge  nella  relazione tecnica circa la volontà del legislatore? 
I risultati sui quali fingiamo di discutere qui oggi sono frutto delle decisioni prese altrove. 
In parole povere funziona così: lo Stato, alla disperata ricerca di cassa si rifà sugli enti inferiori, per poter dire “vi abbasso le tasse” con buona pace di autonomie varie, a cascata si arriva al Comune che prevede delle entrate che poi non arrivano e che deve correre ai ripari in corso d'anno. 
Ora  il  fatto  che  circolino  meno  soldi  non  è  di  per  sé  un  aspetto  negativo, in  valle  sappiamo bene  quanto  sono  stati  scialacquati  negli  anni  delle  vacche  grasse,  se  sono  meno  bisogna saperli  gestire  oculatamente  e  ci  vuole  una  classe dirigente  amministrativa  che  sappia coniugare  rispetto  delle regole e  progettualità, visione  strategica  e day  by  day,  se  si  limita  a fare da passacarte, eventualmente lamentandosi dell'ente superiore brutto e cattivo (cosa che non fate solo voi, sia chiaro) mi spiegate a che serve? 
Ma veniamo un po' allo specifico. 
Ciò  che  salta  agli  occhi,  che  è  spiegato  in  relazione  e  che  in  commissione  l'assessore  ha argomentato diffusamente è appunto il minore trasferimento dagli enti superiori, in particolare dalla Regione per 1,6 mln €. 
Ma  come,  stessa  maggioranza  in  regione  e  in  comune,  il  vertice  comunale  che  a  parole afferma  l'autonomia  del  proprio  ente,  tutti  sempre a  parlare  di  autonomia...  e  nel  primo  atto concreto, dove si parla di quattrini che non sarà elegante ma sono il motore della macchina, BAM,  1,5  mln  in  meno  di  trasferimenti e a  quanto  pare  dobbiamo  pure  ringraziare che  sono stati comunicati tempestivamente, lo scorso anno ancora più tardi!  
Visto  che  la  regione  non  è  nuova  a  questi  “scherzetti”  cercare  di  mettersi  in  una  posizione meno  subordinata fin  da  subito,  dall'11  maggio? Almeno  un  serio  confronto? 
Era  invece  su questo  fronte  qui  che  si  doveva  battagliare,  fare  fronte  comune,  fare  il  cambia  verso.  Qui  il sindaco  doveva  indire  assemblee  cittadine,  altro  che  il  caffè  con  la  solita  logica  del  “vieni  a raccontarmi i tuoi problemi, ci penso io”, divide et impera” brutta copia degli incontri alle 7 del mattino in un noto bar del centro. 
Assemblee cittadine dove spiegare che i cordoni della borsa li tengono altri ed avere un piano strategico da condividere con i cittadini stessi. 
Invece no, si è scelto di  paralizzare il comune con una battaglia senza senso che ha lasciato morti e feriti con il  fine  di  marcare  il  territorio,  risultato? Territorio  non  marcato,  costi  della  battaglia  insensata tutti da verificare e trasferimenti tagliati ulteriormente.  
Vediamo  poi  dove  casualmente    incidono  di  più  i  tagli  ai  trasferimenti :
1,1 ai servizi sociali (anziani) 118.000 contributi asili nido, 150.000 istruzione (personale ausiliario, bidelli).
Dall'altra  parte  riscontriamo  minori  spese  –  quasi un  milione  di  Euro  che  l'assessore pudicamente, in commissione ha chiamato “rimodulazione dei servizi” ma che abbiamo avuto modo di capire dove vanno a parare, sempre sulla pelle dei più fragili. 
L'altra voce importante è la variazione in ribasso di 1,3 mln delle bollette idriche. 
In questo caso l'assessore ha accettato la stima prudenziale dell'ufficio competente perché la Corte  dei  Conti  giustamente  controlla  queste  voci  e  vuole  sapere  se  hai  fatturato,  con  il cambiamento  verso  un  sistema,  in  soldoni,  da  competenza  a  cassa,  non  si  è  conteggiato l'ultimo  quadrimestre,  perché  di  fatto  non  è  ancora  terminato  con  la  possibilità  se  verrà "bollettato"   entro  fine   febbraio   (improbabile)  di   ristornare.  
Certo  che  anche  questo  ha appesantito una situazione drammatica e lo sbilancio è lì in tutta la sua evidenza. 
Capiamo che non è colpa solo dell'amministrazione, anche l'inserimento obbligatorio dell'IVA a credito e debito, soprattutto dell'attività commerciale che non è mera partita di giro, mi si passi il termine, ma è diversa tra entrate e uscite non aiuta. 
Vedere 1 mln di spese correnti in più in economato fa fare un salto  sulla  sedia, bisogna andare a vedere l'Iva a  credito di 780 in più che anche lei non c'era fino allo scorso anno, però contabilmente ci sono. 
Concludendo, se le regole cambiano non si può che adeguarsi, il tempo ci dirà se sono regole giuste o sbagliate ma visto che il cambiamento è questo deve modificarsi anche la mentalità degli amministratori, se mai ci sono stati margini di manovra per coprire le magagne quando c'erano più risorse adesso non ce ne sono per niente.
 Ci sono, però, amplissimi margini per condividere  realmente  le  scelte  con  i  cittadini  (il  bilancio  solidale,  per  esempio).  
Questa amministrazione dimostra di non volerne sapere o, che forse è peggio di non essere in grado di  non  avere  le  competenze,  di  cambiare  verso  sulle  cose  importanti  e  questa  variazione  di bilancio ne è l'ennesima prova. 


   versione su Dropbox   >>Relazione alla VARIAZIONE di BILANCIO, 



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