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Decrescita Selettiva |
Lettera alla Stampa
Il
consigliere La Torre, nella presentazione del bilancio, dichiara che
la soluzione alla crisi economica è :
“ Trasformare la recessione in
una decrescita ristrutturante. Perché la decrescita é comunque
inscritta nell'ordine delle cose inevitabili… un destino amaro, che
peraltro non abbiamo né scelto né incoraggiato...”
L'Associazione
della Decrescita Felice di Aosta vorrebbe rispondere quanto segue.
L'impoverimento
ha la propria origine anche nelle scelte dei nostri governanti che,
per gentilezza, possiamo definire come “scelte miopi”.
Gli
enormi sprechi per l'Aereoporto, il Trenino di Pila, l'appalto del
Pirogassificatore, il mostro dell'area Megalitica (di cui nessuno
oggi può precisare gli esorbitanti costi di gestione... e che
umilia, con la sua sola presenza, la bella chiesa romanica)... idem
per l'Università.
Se
non si é in grado di prevedere quali saranno le conseguenze di
quello che si fa, sarebbe bene non fare: si tratta di elementare
senso di responsabilità. Ma si continua ancora così! Adesso - per
l'ennesima volta – si regalano 20 milioni alla gestione
fallimentare del Casino. E per continuare così, si tagliano Servizi
utili ai più deboli e all'ecositema. Si cerca ancora di tenere in
piedi un sistema dal quale tutti abbiamo ricavato - in misura assai
diversa ! ! - anche degli innegabili vantaggi, scaricandone le
conseguenze sulle nuove generazioni.
In
sostanza: si raccoglie quanto seminato in tutti questi anni . E la
responsabilità é soprattutto di una classe politica, che ha come
scopo quello di mantenere e replicare se stessa, favorendo e
sistemando gli amici.
Il
nostro “Sviluppo” fondato su una crescita illimitata e
indiscriminata dell'economia, non é sostenibile - e non é in grado
di assicurare il benessere delle generazioni future.
La “
Crescita economica “non può essere infinita, sia per
contraddizioni intrinseche, sia a causa dei suoi distruttivi costi
umani ed ecologici.
La
filosofia della Decrescita “felice” o “selettiva”, non é
solo una critica ragionata e ragionevole alle assurdità di una
economia fondata sulla produzione di merci spesso nocive o inutili :
è soprattutto un'alternativa radicale al suo sistema di valori.
Il
movimento per la decrescita felice promuove rapporti interpersonali e
sociali fondati sulla collaborazione e sul dono, anziché sulla
competizione. Propone l'uso di prodotti e tecnologie che riducano la
distruzione di risorse naturali e la produzione dei rifiuti. Per
tutto questo sta emergendo un paradigma culturale alternativo
all'ossessione della crescita economica illimitata, e al culto del
PIL visto come oracolo di benessere (perfino Rollandin ha criticato
il PIL).
Noi
chiediamo che questi contenuti entrino sul serio anche nelle
istituzioni politiche.
Quindi
le scelte della Regione nel campo dei trasporti, dei rifiuti, del
risparmio energetico (es. il teleriscaldamento) vanno esattamente
capovolte.
Si
tratta in molti casi di fare proprio l'esatto contrario di quanto
fatto finora - perseguendo il bene comune invece del guadagno di
pochi.
Altrimenti,
le dichiarazioni di La Torre e Rollandin sono solo una sorda
esibizione di paroloni privi di significato, di onestà e di
concretezza.
Paolo Gino