Un altro pezzo di quelle forze politiche che si presentavano
all'elettorato come alternative al sistema, si aggiunge alla
maggioranza che quel sistema rappresenta e perpetua, tradendo ancora
una volta la fiducia delle valdostane e dei valdostani che chiedevano
attraverso le urne un coraggioso cambio di rotta. Nel giro di tre
anni quegli stessi elettori hanno invece dovuto assistere ad un
teatrino della politica avvilente e misero che neppure un ambizioso
quanto improbabile programma di coalizione (27 punti da realizzare
nei prossimi due anni, così denso che nn basterebbero due
legislature) può in alcun modo ricompensare. Non è peregrino
pensare che l'interesse vero sia cambiare lo statuto, consentire il
terzo mandato a Rollandin, ridurre il numero di consiglieri per
diminuire la rappresentanza.
Un vero capolavoro, quello del Presidente Rollandin, che, dopo
l'unica sconfitta subita negli ultimi anni, ha saputo ricomporre il
puzzle annichilendo i vecchi compagni di strada di SA, apprestandosi
a farlo con il Pd, muovendo le pedine del suo Risiko personale a sua
immagine e somiglianza, spaccando quel poco di opposizione che ancora
resta.
Pensiamo che sia impossibile andare avanti così. È
indispensabile costruire un'altra Valle d'Aosta che abbia al centro
delle scelte politiche il lavoro per tutte e tutti, l'ambiente e il
riassetto del territorio, il turismo e quindi anche il trasporto
pubblico su rotaia, il welfare e la democrazia, la partecipazione
delle persone al governo del territorio. Questo si può fare soltanto
cambiando l'attuale maggioranza.
Di questi giochi di potere, di queste partite a scacchi giocate
nei palazzi, mentre le pedine, fuori, possono solo osservare in
silenzio, di questa cappa di paura e oppressione che tutto avvolge,
non se ne può proprio più. Non ci sono altre possibilità, questa
ammucchiata non farà nulla di quanto promesso, il tradimento del
mandato elettorale è sotto gli occhi di tutti, la parola deve
tornare ai cittadini.
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