Oggi abbiamo assistito all'ennesima pagina vergognosa del
Consiglio comunale di Aosta. Come minoranze abbiamo chiesto nella
seduta di settembre il ritiro del cosiddetto "bando anziani". Tutte le
iniziative furono bocciate perché la "maggioranza" millantava sicurezza
sulla bontà del bando. che, è bene ricordare, taglia decine di posti di
lavoro (questione che oggi il Sindaco ha detto di non essere di
competenza del Comune con nostro somma sorpresa e disgusto) diminuendo
le ore del servizio e peggiorandone, quindi, sensibilmente la qualità.
Gli
assessori dell'Union Valdotaine sono usciti, pare in seguito a una dura
reprimenda di Rollandin, con un comunicato nel quale dichiaravano che
avrebbero richiesto un parere legale sulla possibilità di ritiro del
bando in questione.
Abbiamo quindi chiesto un Consiglio
straordinario monotematico per discutere del ritiro dello stesso e di
altre importanti tematiche inerenti, per esempio le procedure di
contestazione del Comune verso lavoratrici che assistevano dalla sala
del pubblico al consiglio precedente.
La vergognosa pantomima
odierna nella quale sia il sindaco sia l'assessore Sorbara negavano di
avere ricevuto il parere legale ha toccato l'apice quando, dopo aver
ricordato più volte che interntet e la PEC non mentono sugli orari; il
parere è magicamente spuntato sul tavolo di Centoz che ha chiesto 30
minuti di sospensione per prenderne visione. Al rientro abbiamo scoperto
che né il sindaco (laureato in giurisprudenza) né l'assessore (laureato
in economia) sanno leggere un parere legale. Menzogne che si sommano ad
altre menzogne.
Questa "maggioranza" scricchiola sempre di
più. I contrasti interni sono evidenti non solo dai comunicati stampa
incrociati ma anche dalle espressioni degli assessori usciti oggi dal
consiglio.
Pensiamo che Aosta, le aostane e gli aostani meritino
molto di più di un'amministazione che mente sapendo di mentire a chi gli
ha dato la fiducia col voto e che poi tenta di tornare indietro in
maniera goffa e se non fosse così grave anche ridicola. Anche per questo
oggi abbiamo ritirato le nostre iniziative, rimandandole al consiglio
del 26/27 ottobre. Vogliamo leggere l'ormai famigerato parere legale,
anche se non lo riteniamo dirimente per il ritiro o meno del bando, per
arrivare con tutti gli elementi necessari a chiedere ancora una volta
che vengano tutelate le persone interessate (lavoratori e assistiti).
martedì 18 ottobre 2016
venerdì 7 ottobre 2016
Colpirne uno per educarne cento(z)?
Assistiamo ad una nuova edizione della 'caccia alle streghe' o delle 'liste di proscrizione' a seconda che si voglia prendere come riferimento il medio evo o il periodo delle guerre civili romane.
Si tratta però sempre di periodi storici che credevamo passati per sempre, sostituiti da una civile convivenza democratica, nella quale sia possibile a tutti, in particolare ai lavoratori e alle lavoratrici che difendono il loro diritto al lavoro, seguire le scelte degli amministratori pubblici che decidono del loro impiego ed esprimere le loro opinioni.
Evidentemente ci eravamo sbagliati, ad Aosta (e non solo) non è possibile conoscere e men che meno criticare o contestare scelte discutibili e penalizzanti per utenti e operatori dei servizi pubblici. Non è possibile, per una lavoratrice con regolare permesso lavorativo, assistere al dibattito consigliare che decide del suo destino lavorativo.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà nei confronti della operatrice dei servizi autrice della lettera inviata ai media e ai consiglieri; solidarietà e vicinanza. Queste lavoratrici non saranno sole (una maggioranza di donne e per questo ancora più colpevolizzate?).
Siamo ormai alle vere e proprie intimidazioni. Di fronte a tutto ciò, è ancora più triste ed avvilente il silenzio di un sindaco del PD, l'ombra di un partito per il quale lavoro, diritti, pari opportunità non contano più nulla.
E' tempo di dire basta, per sempre, a questa deriva.
#IovotoNO
I portavoce de L'Altra Valle d'Aosta
Carola Carpinello e Andrea Padovani
giovedì 6 ottobre 2016
L'indecenza
Il “servizio anziani” è uno dei bandi più qualificanti ed importanti della consiliatura; il tratto distintivo del welfare della città.
Negli ultimi due giorni assistiamo impotenti all'epilogo di questa orribile vicenda con un indecente scaricabarile da parte di chi questo bando, fatto così, l'ha voluto, promosso, sostenuto.
L'assessore Sorbara prima dell'estate non risponde alle semplici domande sul perché l'appalto non avesse fatto nemmeno un piccolo passaggio in commissione, poi, in Consiglio, boccia e fa bocciare tutte le mozioni che rilevavano le incongruenze e le criticità del bando, infine, illuminato sulla via di Damasco (che secondo noi è al secondo piano di Piazza Deffeyes) scopre che quanto affermato dalla minoranza è corretto e chiede un parere legale per ritirare questo bando perché “hanno fatto come dicevano gli uffici”, “ma non possiamo non tenere conto delle istanze che continuano ad arrivare dal territorio” (tradotto, anche se la colpa non è nostra ci giochiamo centinaia di voti). Ma ciò che veramente colpisce è il resto della maggioranza.
Stella Alpina fa sapere che hanno votato il bando e respinto le mozioni per “senso di collegialità” e poverini prendono atto del cambio di rotta.
Il PD auspica… linearità di comportamento. Il sindaco fa sapere che lui avrebbe fatto in altro modo, ma l'assessore insisteva tanto.
Un balletto indecente, su un argomento importante e delicato che avrebbe avuto tutto il tempo per essere concertato e condiviso con le parti sociali. Durante l'ultimo Consiglio le possibilità di uscire dall'impasse sono state offerte più e più volte.
L'ennesima dimostrazione di una maggioranza tenuta insieme dalla colla delle poltrone, arrogante ed eterodiretta, senza strategia e senza programmazione per la città, sempre, purtroppo, sulla pelle dei più deboli.
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