venerdì 7 ottobre 2016

Colpirne uno per educarne cento(z)?



In questa orribile pagina di vita politica locale pensavamo di aver toccato il fondo con le “ispezioni” nei locali delle cooperative e le relative contestazioni per possesso in loco di foglio di petizione. Invece no.
Assistiamo ad una nuova edizione della 'caccia alle streghe' o delle 'liste di proscrizione' a seconda che si voglia prendere come riferimento il medio evo o il periodo delle guerre civili romane.

Si tratta però sempre di periodi storici che credevamo passati per sempre, sostituiti da una civile convivenza democratica, nella quale sia possibile a tutti, in particolare ai lavoratori e alle lavoratrici che difendono il loro diritto al lavoro, seguire le scelte degli amministratori pubblici che decidono del loro impiego ed esprimere le loro opinioni.    
                   
Evidentemente ci eravamo sbagliati, ad Aosta (e non solo) non è possibile conoscere e men che meno criticare o contestare scelte discutibili e penalizzanti per utenti e operatori dei servizi pubblici. Non è possibile, per una lavoratrice con regolare permesso lavorativo, assistere al dibattito consigliare che decide del suo destino lavorativo.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà nei confronti della operatrice dei servizi autrice della lettera inviata ai media e ai consiglieri; solidarietà e vicinanza. Queste lavoratrici non saranno sole (una maggioranza di donne e  per questo ancora più colpevolizzate?).

Siamo ormai alle vere e proprie intimidazioni. Di fronte a tutto ciò,  è ancora più triste ed avvilente il silenzio di un sindaco del PD, l'ombra di un partito per il quale lavoro, diritti, pari opportunità non contano più nulla.

E' tempo di dire basta, per sempre, a questa deriva.
#IovotoNO

I portavoce de L'Altra Valle d'Aosta

Carola Carpinello e Andrea Padovani

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