Sono bastati pochi giorni per capire che il ribaltone non si sarebbe tradotto, come volevano farci credere, in un vero riscatto democratico contro l'uomo solo al comando. La degenerazione della cultura politica, anche in Valle D'Aosta, è infatti divenuta endemica, e ha coinvolto l'autonomismo in tutte, o quasi tutte, le sue espressioni, disvelando, anche per questa giunta, in continuità con la precedente, la logica del potere per il potere. Non stupisce, quindi, che oggi questi ex avversari abbiano deciso di ritornare insieme, con un ridicolo controribaltone, dopo essersi votati una legge elettorale su misura. Una farsa, poco rispettosa dell'elettorato, portata in scena brandendo un autonomismo che sempre più pare di facciata, a coprire mancanza di idee, di progettualità e di prospettive più ampie che non siano la ricerca continua di consenso. Finalmente risolto l'equivoco dell'agognata alternanza tra coalizioni aggregate intorno ai contendenti di uv e uvp, la prossima volta, forse, gli elettori se li troveranno, come è giusto che sia, dalla stessa parte. Chissà che non sia la volta buona per cambiare davvero strada e per lasciarseli tutti alle spalle. Speriamo che avvenga presto. E che la strada viri, naturalmente, a sinistra.
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