giovedì 30 giugno 2016

Cencelli mon amour

 

Per essere diversi, per condizionare dall'interno, al fine di influenzare profondamente un sistema non basta predicare, bisogna anche “razzolare” di conseguenza.
Il sistema della ripartizione delle nomine nelle società partecipate è, da sempre, ispirato al più ortodosso manuale Cencelli e su questa via si prosegue serenamente senza che, chi è salito sul carro in corsa, predicando di cambiare il mondo, forse per osmosi, metta minimamente in dubbio uno degli elementi più “qualificanti” del mantenimento dello status quo. 
SA ha dovuto sacrificare tanto in Consiglio Regionale? Ecco pronta la ricompensa, le norme sui CdA impongono un vago equilibrio di genere? Ecco pronto il PD che a rappresentanza femminile è messo un po' meglio di altri. Al prossimo giro penseranno anche all'UVP.
Il problema non sono le persone e/o le loro competenze, su questo non esprimeremo giudizio alcuno, il punto cruciale è che non si cambia un sistema incancrenito avallandone modi e metodi e piazzando le bandierine come in un triste Risiko dove le regole le ha fatte uno e le modifica solo lui.
Non smetteremo mai di denunciare questi atti e di ripetere che la Valle d'Aosta ha la disperata necessità di voltare completamente pagina e di disfarsi di questa classe politica palesemente inadeguata a gestire una Regione con risorse non scarse ma da amministrare oculatamente e non più (non che sia mai stato corretto) come regalìe o privilegi.
I portavoce de l'Altra Valle d'Aosta
Andrea Padovani
Carola Carpinello

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