venerdì 25 marzo 2016

RIASSUNTO CONSIGLIO 22/23 MARZO

Come è andato il Consiglio del 22 e 23 Marzo?


FACCIAMO CASSA CON I BENI COMUNI

Il comune svende il patrimonio pubblico per fare cassa, perché non ha idee su come reperire soldi. Il principio per il quale il Comune svende il suo patrimonio, che è poi patrimonio delle cittadine e dei cittadini, è sbagliato. Abbiamo votato contro alla svendita delle case Cogne e al piano di alienazione del patrimonio immobiliare del Comune
La crisi economica globale e le ricette dell’austerità europea e nazionale hanno colpito gravemente gli Enti Locali e, in particolare, i Comuni. I tagli dei trasferimenti, i vincoli di finanza sempre più stringenti, l’inasprimento del patto di stabilità interno e il recente pareggio di bilancio hanno ormai compromesso il principio costituzionale della sussidiarietà, vale a dire la sovranità e l’autonomia di azione del livello di governo più vicino ai cittadini.
All’interno di questo quadro di forte criticità e incertezza delle risorse locali, la questione del patrimonio immobiliare pubblico è stata posta al centro dell’agenda politica nazionale e locale in ragione della sola ossessione di fare cassa e recuperare le risorse tagliate; una mera prospettiva senza sguardo lungo e al servizio dei valori del mercato e della speculazione privata. Una visione pericolosa che, portata agli estremi, spinge spesso a ritenere che persino il patrimonio storico-culturale sia un inutile fardello di cui è meglio sbarazzarsi.
Non è un caso che nel 2008 sia stato introdotto un nuovo strumento di programmazione degli enti locali, il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari; un documento obbligatorio, allegato al bilancio, nel quale i comuni devono individuare i beni da vendere e da “valorizzare”, dove, con questo termine, spesso ci si riferisce a operazioni di privatizzazione o finanziarizzazione del patrimonio pubblico. E non è, altrettanto, un caso che, con la legge finanziaria 2010, sia partito il progetto del Ministero dell’Economia e Finanze denominato “Patrimonio PA a valori di mercato”, per censire il patrimonio degli enti locali e, soprattutto, stimarne il valore di mercato allo scopo di rassicurare l’Europa sulle possibilità di riduzione del debito pubblico mediante la vendita e la privatizzazione del patrimonio. Nello stesso anno, tra l’altro, con il federalismo demaniale, è stato attivato un percorso di trasferimento gratuito agli enti locali di beni dello Stato, con la possibilità per gli stessi di scegliere tra la vendita (in tal caso lo Stato si riprende il 25% del prezzo) o la valorizzazione: i Comuni diventano vere e proprie agenzie immobiliari dello Stato! 




VOTO DI SCAMBIO (?)

Abbiamo condiviso lo spirito della mozione del Consigliere Caminiti atta a censurare il comportamento del presidente di un'associazione che in una conferenza stampa si è permesso di usare parole definite da molti consiglieri di minaccia verso gli eletti. Siamo rimasti basiti dalle arrampicate sugli specchi di sindaco e di alcuni consiglieri di maggioranza che in un caso invitavano molto elegantemente il consigliere a farsi i fatti suoi e nell'altro caso la consigliera Galassi non riteneva minacciose le parole del presidente di Confcommercio che difendeva la sua associazione.
A margine fa un po' specie che gli associati stessi non abbiano censurato, se non a livello individuale, le parole del Presidente.
Mozione bocciata, segno che le minacce servono...





DESTINO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DELLA CITTÀ 

Abbiamo condiviso la mozione di ALPE sulla ormai ex scuola polmone perché pensiamo che sia profondamenente sbagliato mettere una struttura scolastica nella "zona sportiva" della città. Anche perché già congestionata dal traffico di utenti delle strutture sportive. 
La mozione chiedeva di conoscere il destino del Maria Adelaide, visto che abbiamo appreso dalla stampa che la ristrutturazione è "rinviata" lasciando  una struttura in pieno centro, con 2 palestre che non si sa se verranno utilizzate ad un destino di abbandono 
Come al solito Place Deffeys decide e Piazza Chanoux si adegua.


SEGRETARIA GENERALE ENNESIMO ATTO

Ennesima nomina sbagliata!  La dottoressa Tambini viene nominata  segretaria generale facendole mantenere però il suo incarico dirigenziale precedente rendendo così nulli gli atti firmati sia come segretaria sia  come dirigente di area. Il Comune sarà sommerso di ricorsi sui provvedimenti firmati dalla Tambini. Ovviamente mozione bocciata con ripercussioni gravissime per l'amministrazione e la città.


PRANZO DA CASA

Una mozione presentata dal M5ST e firmata anche da noi chiede all'assessore all'istruzione di consentire agli studenti di portare il pranzo da casa a fronte degli aumenti delle mense e per consentire a chi ha diete particolari di mangiare in maniera adeguata.
La mozione è stata accolta emendata portando la questione nella commissione competente che per il rinnovo dell'appalto delle mense ha istituito un tavolo apposito. Si tratta di un importante apertura per considerare le mense in un altro modo, venendo incontro alle esigenze delle famiglie.


MERCATO COPERTO

Questa mozione chiede di valorizzare il mercato coperto di Aosta seguendo le impostazioni di numerose città italiane (Torino, Milano, Novara) ed europee che hanno rivisto i mercati rionali facendoli ritornare ad essere luoghi di incontro, svago, acquisti a km zero, laboratori del gusto, mercati senza imballaggi.
Di solito non ritiriamo le mozioni ma la vice sindaca ha promesso di portare un programma di riqualificazione puntuale e preciso in commissione prima dell'estate e di informare il consiglio man mano.

PORTAVOCE

L'ordine nazionale dei giornalisti ha detto chiaramente che il portavoce non può fare attività giornalistica. Il sindaco si arrocca sulle sue posizioni, citando i pareri che gli fanno comodo e non quelli corretti perché inerenti al caso. Il rispetto delle norme non è il suo forte evidentemente, pazienza se mette sempre nei guai altre persone...


METALLI PESANTISSIMI

18 marzo 2016

La normativa prevede che un impianto industriale impattante abbia una centralina di rilevamento degli inquinanti tipiciposizionata in modo da rilevare la maggior quantità degli stessi (insomma deve essere posta dove si capisce bene quanto inquina). Quella dedicata alla Cogne Acciai Speciali era posta in Via Primo Maggio (prima di Pont Suaz), spostata provvisoriamente nel 2014 alla Pepinière per la costruzione del parcheggio pluripiano. La centralina di Pepinière per la collocazione non rileva inquinanti tipici della Cogne (Nickel e Cromo, brutta roba) perchè è posta a Est dei camini e se da un lato è una buona notizia perchè in quella zona lavora molta gente che respira più o meno la stessa aria di Piazza Plouves dall'altro è fondamentale per tutti, CAS in testa visto che sta rispettando un cronoprogramma e deve sapere quali provvedimenti mettere in atto, che ci sia una centralina in un posto adatto. Dopo ampio dibattito, dove tutti hanno potuto prendere coscienza di questo problema, la mozione è stata ritirata per l'impegno dell'assessore di richiamare al tavolo dell'osservatorio della qualità dell'aria Legambiente che se ne era andata per protesta proprio per questo motivo. Non molleremo certo la presa! L'aria la respiriamo proprio tutti e i metalli che si depositano al suolo finiscono nel ciclo alimentare!


ODG REGENI

Abbiamo presentato questo ordine del giorno che chiede verità sul caso Regeni perché pensiamo che anche in questo Consiglio si possa e si debba riflettere su quanto accade fuori e perché quel fuori in realtà è il mondo complesso e globale in cui viviamo. I fatti di Bruxelles ci confermano che l'odio, le guerre, le dittature che paiono distanti possono entrare improvvisamente nelle nostre vite e sconvolgerle. Non stiamo ovviamente cercando una giustificazione alle stragi che devono essere fermamente condannate. Vorremmo però che da questi fatti drammatici non nascesse altro odio, non si colpevolizzassero ancora una volta i migranti che per primi fuggono da violenze e guerre e che abbiamo per questo il dovere di accogliere. Vorremmo più trasparenza nei rapporti economici che il nostro governo instaura con paesi in cui i diritti civili sono un optional. Vorremmo che si smettesse di vendere quelle armi che ci vengono poi puntate addosso. Vorremmo che non si facessero accordi impossibili con dittature patinate per risolvere la questione dei profughi e creare nuovi lagher ai margini dell'Europa, quelli che magari nutriranno di nuovo odio i terroristi di domani.
Ecco Giulio Regeni è un po' il simbolo di un'altra via: un ragazzo che studiava le contraddizioni del nostro tempo, lo faceva lontano da casa forse perché le sue tesi potevano essere applicate in tutti i paesi e potevano chiarire i disastri che stiamo vivendo. Una morte brutale e ingiusta, quella di Giulio, che merita almeno delle verità. Come brutali e ingiuste sono le vittime dei terrorismi in Europa e in tutti i paesi in cui in questi giorni si consumano atti di una cieca e insopportabile violenza.

Ordine del giorno approvato (con l'astensione della Lega)

 











INTERROGAZIONI
Due sono state le interrogazioni proposte in questo Consiglio, nella prima si chiedeva all'assessore allo Sport come sono andati i Corsi di avviamento allo Sport invernali nella nuova versione. Risposta: bene ma non abbiamo ancora i dati che rileveremo quando saranno finiti.
La seconda chiedeva come saranno destinati i trasferimenti della Regione al comune per i Piani di Zona (170.000 E) e servizio migranti (70.000 E)
I primi nell'ambito dell'assistenza anziani nei quartieri, i secondi per rimettere qualche servizio dedicato ai migranti all'interno degli sportelli sociali.
Ricordiamo che lo sportello migranti aveva 20 anni di vita, funzionava molto bene, aveva contribuito, parole delle forze dell'ordine, a mantenere bassa se non quasi nulla la tensione sociale ed è stao chiuso dall'oggi al domani senza un perchè.

PENSIERO FINALE SU QUESTO CONSIGLIO PER CHI E' ARRIVATO FINO ALLA FINE:
In maggioranza si scannano su qualunque cosa (UV contro SA, Socialisti contro UV, più o meno tutti contro sindaco che è debolissimo e paralizzato dalle promesse che altri hanno fatto). Purtroppo per la Città andranno avanti fino al 2020!

Il 30 ce n'è un altro! Sul bilancio. Stay tuned!


sabato 12 marzo 2016

Il nostro intervento al congresso dell'UVP



 
Bonjour à toutes et a tous, je vous remercie pour l'invitation à votre duexième congrès. Le titre de ce congrès “libertés pour les valdotains, la strada per una nuova autonomia” m'a fait penser à beaucoup.
Ho pensato alla libertà come a un cammina che passa per quattro vie che poi si uniscono:
LIBERTA' dalla globalizzazione economica che vorrebbe cancellare le differenze culturali dei popoli del mondo. Per una globalizzazione che sia dei diritti sociali e civili per tutte e tutti e che sia rispettosa delle differenze e delle particolarità.
LIBERTA' dall'austerità economica imposta dall'Unione Europea e applicata dal governo Renzi/Alfano che sta distruggendo il welfare dello Stato, delle regioni e dei comuni. La stessa Unione Europea che sta trattando in segreto con gli Stati Uniti il TTIP, Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti, che se mai dovesse passare (tra le poche cose che sappiamo del suo contenuto quasi del tutto segreto) potrebbe far vendere alle multinazionali statunitensi prodotti come la fonteina, la mucetta senza che i produttori di fontina, mocetta e dei nostri prodotti locali possano ribellarsi. Per costruire un'Unione Europea che sia ecologica, aperta, solidale ed equa.
LIBERTA' che passa, secondo noi, dalla riuscita dei referendum che ci saranno nel prossimo periodo. Primo tra tutti quello sulla deformazione della Costituzione. Deformazione che, se passasse, accentrerebbe molto più potere nelle mani dello Stato a scapito delle regioni sia ordinarie che autonome le quali non saranno assolutamente salvaguardate dalla cosiddetta clausola di salvaguardia. A chi dice che sarà così e che ci sarà un avanzamento rispondiamo con due domande: Vi sembra che sino ad oggi, a Statuti invariati, non vi siano state erosioni alle competenze legislative della Regione? Ma soprattutto, quale avanzamento può esserci in un contesto istituzionale e costituzionale che umilia i territori e consegna tutto il potere nelle mani del Governo?
Ma anche i referendum contro il jobs act, contro la cosiddetta buona scuola, contro le trivelle petrolifere nei mari italiani e contro la pessima legge elettorale nazionale chiamata italicum. Pensiamo che per la riuscita anche in Valle d'Aosta di questi referendum sia necessario un fronte ampio che comprenda le forze della sinistra e quelle autonomiste insieme alle tante associazioni e ai movimenti che operano nella nostra regione, fronte nel quale speriamo di vedervi dalla stessa parte.
LIBERTA' da questa maggioranza regionale che si dimostra ogni giorno di più del tutto priva di idee per il futuro di questa Regione, arrogante e incapace. Retta da una persona sola al comando alla quale gli alleati hanno giurato cieca obbedienza. Maggioranza che taglia il welfare buttando soldi in opere inutili per la collettività come l'aeroporto che secondo il neoprocuratore regionale della Corte dei conti, svolge un servizio per la collettività praticamente inesistente. Maggioranza che finanzia il Casinò tramite la gestione speciale di Finaosta che, sempre secondo il neoprocuratore, “persevera ad accumulare risultati di gestione fortemente negativi, sintomatici di un non equilibrato progetto imprenditoriale”. Progetto che critichiamo da anni, figlio di idee concettualmente sbagliate e puntualmente fallite: come la sala evolution chiusa di recente, l'idea del doppio hotel nella stessa struttura o la chiusura della sala gold river che ha reso il Casinò di St. Vincent famoso in tutta Europa. Scelte che, per usare una metafora, equivalgono a mandare uno sulla punta del Bianco con le scarpe da ginnastica e poi stupirsi che ha i piedi congelati. Scelte che vengono fatte pagare alle lavoratrici e ai lavoratori della casa da gioco e alla collettività intera. O pensate ai milioni buttati nel progetto del nuovo polo universitario del quale ancora non si conoscono i contenuti didattici, o ai 300.000 euro che si spenderanno per un capriccio dell'imperatore.
Noi pensiamo che sia possibile e ormai indispensabile costruire un'altra Valle d'Aosta che abbia al centro delle scelte politiche il lavoro per tutte e tutti, l'ambiente e il riassetto del territorio, il turismo e quindi anche il trasporto pubblico su rotaia, la democrazia perché di questa cappa di paura e oppressione non se ne può più. 
Pensiamo che questo sia possibile farlo soltanto sostituendo questa maggioranza con un'altra. Per fare ciò, però bisogna essere chiari: l’alternativa non si pratica semplicemente spodestando l'imperatore, ma ripensando con ambizione e coraggio l'idea di comunità, delle sue esigenze e della sua partecipazione alle decisioni pubbliche. Come si valorizza un territorio in un contesto socio-economico come quello in cui ci troviamo a vivere? Quando i soldi arrivano facciamo le scelte “giuste” (abbiamo garantito questo, abbiamo garantito quello) e quando non arrivano le scelte sbagliate sono gli “altri” a farle (Ce lo impone lo Stato, ce lo impone l’Europa)?. Questo è lo sbaglio: siamo noi lo Stato! Siamo noi l’Europa! E’ lì che dobbiamo essere capaci di incidere, non chiudendoci a riccio, ma facendo sentire la nostra voce. Questa voce la maggioranza regionale l’ha silenziata. Ha disertato le elezioni europee, ha inseguito il potente di turno a palazzo Chigi (con chi non si è alleata?), senza preoccuparsi delle conseguenze di sistema (l’uccisione della cultura regionalista, ad esempio), sempre e solo nell’illusione di poter ottenere qualche briciola in cambio. A tutto questo bisogna dire basta. Non è al tornaconto che dobbiamo puntare, ma al protagonismo! Siamo cittadine e cittadini di una Regione che merita rispetto dopo anni di umiliazioni.
Infine permettetemi di tornare al referendum costituzionale. Perché è da lì che dobbiamo partire.
Le decisioni che saremo chiamati a prendere nei prossimi mesi segneranno un nuovo confine nella politica valdostana: da una parte, si collocheranno coloro che concepiscono l’autonomia come non separabile dalla democraticità del sistema costituzionale nel suo complesso; dall'altra coloro i quali sceglieranno di fare una battaglia miope, autoreferenziale, rendendosi complici della drammatica involuzione democratica in atto.
Noi dell’Altra Valle d’Aosta sappiamo da che parte stare. Ci auguriamo di essere in buona compagnia.
Bon congrès à tcheut!

Andrea Padovani