giovedì 17 settembre 2015

Asili Nido: distruggere il welfare ad Aosta

Nouvelle Crèche Valdotaine :

i futuri ASILI NIDO ALTERNATIVI ?


La Vallée non è un paese né per vecchi né per giovani, né per famiglie, né per single...


E' evidente che la strategia delle forze al governo della regione e dei comuni è quella di
distruggere nel giro di pochi anni il Welfare.


Ne è un chiaro esempio la frase riportata dell’assessore Fosson, secondo il quale: 
“la filosofia della delibera evidenzia come gli asili nido nascano come istituzione non obbligatoria per conciliare lavoro e famiglia. 
Altre filosofie non sono corrette e i 'nido' devono tornare a questa funzione”.

Nel frattempo si susseguono le notizie di tagli che vanno a colpire in vario modo le famiglie - poste, almeno a parole durante la campagna elettorale, al centro delle politiche comunali e regionali.
Cosa succede invece nei fatti?
Il risultato della votazione al CPEL è davvero desolante: solo quattro comuni (Chatillon,
Champorcher, Hone, Torgnon) votano contro l’innalzamento delle tariffe negli asili nido, e contro l’aumento del rapporto tra bimbi e educatori. Tre (Gignod, Fénis, Antey) si astengono, mentre tutti gli altri, Aosta in testa, votano sì o non votano per nulla,
avvallando di fatto la decisione .
Ma perché si verifica questo al progressivo smantellamento dello Stato Sociale?
Ce lo chiede l'Europa? Ce lo chiede Renzi?
Non accettiamo le giustificazioni al ribasso, la logica del meno peggio (meno peggio per
chi?), la scusa “non ci sono risorse, da qualche parte bisogna tagliare”.
Non le accettiamo perché quando si tratta di aeroporto, treni bimodali, area megalitica,
nuovo parcheggio dell' ospedale, nuova università, teleriscaldamento, casinò, opere tanto
costose quanto inutili, i soldi si trovano sempre.

Non le accettiamo soprattutto perché la logica dell’alzare il prezzo per far finta di
praticare uno sconto è una pratica scorretta nel commercio, figuriamoci quando si tratta
della vita delle persone!
Asili nido, micro-comunità, educazione musicale, sono forse le prime vittime di una scure
che si sta abbattendo sui territori, con gravi conseguenze nella gestione del nostro vivere
quotidiano.
Noi però non intendiamo tacere di fronte a questa generalizzata azione distruttrice di diritti
e tutele. Ci appelliamo a tutte le forze sociali democratiche, ai sindacati, movimenti, associazioni,
singoli cittadini affinché su questi temi si apra una vertenza regionale!

I portavoce
Carola Carpinello e Andrea Padovani

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