mercoledì 15 giugno 2016

Orlando e non solo

Sopraffatti/e dallo sgomento, dall'indignazione e dallo scarso rilievo mediatico dato alla strage di Orlando condividiamo il pensiero dell'associazione Dora nel quale AltraVda si riconosce.

L’associazione Dora – Donne in Valle d’Aosta vuole esprimere la più profonda e sentita solidarietà alle famiglie delle vittime del feroce attentato di Orlando, cittadina americana in cui è stato preso d’assalto un luogo di ritrovo prevalentemente frequentato da gay, lesbiche e transessuali a seguito del quale hanno perso la vita cinquanta persone.
Come per lo stillicidio di vittime che vede il nostro paese tragicamente protagonista di violenze di genere e femminicidi, anche in questo caso bisogna avere il coraggio di individuare come fattore scatenante e colpevole del gesto omicida la cultura oppressiva patriarcale che vuole imporre con la violenza, anche estrema, il controllo delle vite e dei corpi delle persone che vengono ritenute non riconducibili ad una “norma” imposta.

Dobbiamo anche ricordare che a monte della violenza nelle sue forme più visibili e disgustose vi è anche una violenza istituzionale: quella che crea, legiferando, diritti di serie A e di serie B, quella che vuole controllare la libertà degli individui in merito alla piena libertà della gestione dei propri corpi, quella che tollera l’esistenza dei medici “obiettori” in spregio dei diritti delle donne, quella che non ritiene matura e responsabile una donna che voglia portare avanti una gravidanza per altri, quella che non permette alle famiglie “arcobaleno”, non solo di accedere al matrimonio egualitario, ma nemmeno al legittimo riconoscimento dei propri figli.
Siamo sinceramente stufe e stufi dell’ipocrisia di chi esprime vicinanza e commozione, ma non fa niente per costruire la vera parità e i pieni diritti per tutte e per tutti.
Come si diceva un tempo: “Continuons le combat!”


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